Laboratorio Creativo solidale “LA BOTTEGA DI GEPPETTO”: progetto di recupero persone e cose

BOOK FOTOGRAFICO Foto depliant Laboratorio

COS’E’ IL PROGETTO “LA BOTTEGA DI GEPPETTO?”

CONTENUTO

L’idea della “Laboratorio creativo-Bottega Solidale” nasce dalla salvaguardia dell’ambiente (vedi danni provocati dall’eccessivo consumismo) unita alla convinzione del non-spreco, ma soprattutto dall’esigenza propria dell’associazione di rispondere concretamente e definitivamente (non facendo solo da “tappabuchi”) a dei bisogni reali legati al nostro territorio.

Non è facile inserire nel mercato di lavoro le persone appesantite da una serie di limiti fisici, psicologici o psichiatrici, sociali. Il laboratorio, invece, partendo dal recupero di materiali destinati allo smaltimento per arrivare alla produzione di altri oggetti, intende sia costruire una rete di opportunità per coloro che con più difficoltà di altri si inseriscono nel mondo del lavoro, sia percorsi formativi e terapeutici: un modo, cioè, attraverso il quale si possano apprendere, o riapprendere, abilità cognitive e manuali, indispensabili al lavoro e per l’autonomia sociale.

Il concetto di riparare un capo, recuperare qualcosa, confrontarsi con la frustrazione di dover disfare il proprio lavoro per correggere, senza però distruggere (la stoffa resta … si può sempre ripartire!!), assumono un significato diverso e più profondo se vi è la possibilità di discutere della propria esperienza.

Riparare, cucire, creare, montare intorno al tavolo, potendo distogliere il pensiero fisso dai problemi e dovendo nuovamente concentrarsi su un compito pratico, favoriscono il clima giusto per confrontarsi con gli altri e scoprire che le nostre esperienze possono essere state vissute anche da altri, con il confronto e lo stimolo che ciò comporta.

“Laboratorio” è nome che rimanda a qualcosa in cui si crea, in cui qualcosa nasce, in cui c’è spazio per le idee nuove e nuova vita.

Il tutto fa leva con i talenti personali che ognuno può attivare.

Bisogno di uguaglianza, di libertà, di diritti e opportunità tra chi si trova in condizioni di disagio e difesa dell’ambiente ha mosso ad avviare un progetto di RIUSO cercando di coinvolgere vari soggetti: soggetti che si attiveranno grazie alle proprie risorse e talenti, e verranno rivalutate proprio per questi. In poche parole recupero persone e cose.

 

Il nostro slogan: QUELLO CHE NON USI Più NOI LO USIAMO PER TE!!

“Lo usiamo per te” perché:

-       perché è tuo e me lo dai te, noi facciamo da tramite;

-       perché i servizi resi con i progetti complementari che saranno attivati saranno a tuo favore;

-       perché il bene-essere che ne consegue è per una società di cui anche tu fai parte

 

 

IN CHE MODO IL PROGETTO SI INSERISCE IN UN PROGETTO PIU’ AMPIO

Il progetto si inserisce in uno più ampio promosso dalle Amministrazioni comunali dell’Unione nelle loro Politiche di Genere, nonché dalle varie associazioni del territorio in rete, finalizzato a favorire l’eliminazione degli stereotipi legati al genere, per diffondere il principio di parità e valorizzazione delle diversità, nonché diffondere una cultura del non spreco.

Diverse le azioni intraprese per raggiungere gli obiettivi sopra evidenziati, anche in collaborazione con i Soggetti pubblici con particolare attenzione alle donne giovani e meno giovani, e ai bambini, ragazzi, adolescenti.

Inoltre sul territorio c’è una particolare attenzione al NON-SPRECHIAMOCI: recupero persone (1) e cose (2).

Obiettivi: (1) Ricollocare sul mercato del lavoro e di relazione soggetti in disagio; rivalutare potenzialità creative; rivalutare la posizione femminile; conciliazione famiglia-lavoro. (2) Salvaguardia dell’ambiente e educazione al non-spreco e risparmio; Riciclo di materiali destinati allo smaltimento.

Il progetto “LA BOTTEGA DI GEPPETTO” si inserisce all’interno di questo contesto di azioni promosse dalle istituzioni del territorio sostenendo la creazione di un modello replicabile che metta al centro le fragilità.

Il coinvolgimento di soggetti in situazioni di disagio economico e sociale è finalizzato proprio alla diffusione capillare di un “nuovo” modo di pensare a favore delle fasce più deboli ed alla sensibilizzazione di tutti i soggetti coinvolti (donne, uomini, bambini, ragazzi, aziende, associazioni, ecc.) sulle tematiche e problematiche legate a questa condizione che purtroppo ancora oggi più di prima ci troviamo a dover affrontare.

In questo contesto, la particolare attenzione posta dalle Associazioni partner del progetto al “NON-SPRECO”, sia di cose che DI PERSONE, garantisce una maggiore efficacia ed una diversa sensibilità verso questo tipo di tematiche, unite alla possibilità di raggiungere un’ampia fetta di persone ed aziende sul territorio grazie alla capillarità della rete di partner messi in campo; lo scopo è quello di diffondere, a partire dalle famiglie fino a raggiungere le attività produttive del territorio, un pensiero fondato sul “non sprecare” le potenzialità che ogni persona ha dentro di sé, ma utilizzarle per creare qualcosa di nuovo, che sia un lavoro, un’impresa o anche solo la possibilità di mettere a disposizione di altri, che ne abbiano bisogno, capacità e competenze.

Questo ci permetterà di sensibilizzare il territorio verso una nuova cultura di genere e di diffondere una cultura basata sull’equa distribuzione delle opportunità e delle responsabilità in tutti gli ambiti del vivere quotidiano (casa, scuola, lavoro, vita sociale e politica) e di realizzare una rete territoriale in grado di mettere in condivisione organizzazione pratica, contenuti e la volontà di determinare e rendere possibile una continuità finalizzata alla formazione di una cultura consapevole della Cittadinanza di Genere, intesa come cultura del vivere sociale e welfare in rapporto al cambiamento e come capacità di formarsi e mettersi in discussione in una dimensione individuale e collettiva.

Il progetto, quindi, si inserisce all’interno di un modello che vede le politiche di genere come risultanza di un processo di condivisione di strategie concertate a livello di territorio e di rete di soggetti; questo pone il progetto stesso come filo conduttore di azioni volte a creare e sostenere una visione sistemica sul tema della Cittadinanza di Genere, nel rispetto delle politiche di governance locale promosse dagli enti pubblici del territorio.

AZIONE

1- ACCOGLIENZA – Nella prima fase attraverso un’azione di rete di territorio si prevede un’attività di ascolto e accoglienza dedicata principalmente alla sensibilizzazione delle persone coinvolte nel progetto sulle tematiche di pari opportunità, diritti, bisogni e risposte offerte dal progetto, raccolta di informazioni sulle necessità dei soggetti coinvolti e sulle capacità messe in gioco: questa fase è molto importante sia nell’individuazione delle fragilità, dell’autonomia e delle capacità, e per il processo di integrazione (anche interculturale), sia in una risposta alle prime urgenti necessità. L’attività di accoglienza verrà svolta per tutta la durata del progetto (annuale-ripetibile) utilizzando le varie sedi messe a disposizione da tutti i partners.

2- FASE DI ORIENTAMENTO – Sarà caratterizzata dalla valorizzazione della persona nelle professionalità, nella condizione socio economica e nelle capacità e analisi dei talenti attraverso l’inserimento nella Bottega di Geppetto che funziona e da osservatorio e ri-attivatori in modo da trovare per ciascuno il proprio spazio. E’ una fase anche questa molto importante perché fa emergere e verifica le varie responsabilità personali in un progetto di riattivazione e valorizzazione (in poche parole quanto ognuno sa e può mettersi in gioco). In questa fase sono previsti al bisogno corsi di formazione. L’attività verrà svolta per tutta la durata del progetto (annuale-ripetibile).

3- INSERIMENTO NELL’ATTIVITA’ DEL LABORATORIO – Sarà fatto nei modi che permettano ad ognuno di mettere all’opera le proprie risorse e competenze e trovare il proprio posto.

C’è un’equipe responsabile, che provvedere a coordinare le attività del laboratorio, che sono varie, in base alle persone inserite dopo la fase di accoglienza e orientamento:

- raccolta materiali destinati allo smaltimento e quelli donati da aziende come rimanenze

- decisione linee delle campionature secondo i materiali a disposizione

- suddivisione dei compiti e dei ruoli

- organizzazione produzione (ognuno farà secondo le proprie competenze, dal disabile all’anziano, o donna, o malato, chiunque sia), seguiti da responsabili

- organizzazione per immettere in rete  di vendita i prodotti

- organizzazione eventi artingegno e re-usewithlove

- verifica del lavoro fatto, progressi e valorizzazione di ognuno

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